c'era lo spazio intorno che spariva
poi il bianco ghiaccio ad avvolgere la scena
poi il freddo che partiva dalla base di ogni capello
poi un urlo di disperazione
trasformato nella sua corsa verso la bocca
in un urlo di ritorno
c'era il riconoscimento ,senza conoscerlo dell'ultima scena
o a
qualcosa di molto simile a
quel che nessuno ,in realtà...
ha mai descritto.
3 commenti:
Speriamo in quel che ne resta
eh si..
come i perfetti moribondi direbbero, o vorrebbero dire" e chi mi uccide a me ",,
tralasciando consciamente " cosa ".
parlare di morte è come parlare ad un muro, non c'è speranza ecco.
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