Sono le due di pomeriggio
e ho sonno, fa caldo qua dentro ,da soffocare
una vecchia stufa ad incandescenza brucia tutto l'ossigeno disponibile e mi tocca aprire le finestre per un pò d'aria.
Anche i pensieri sono riscaldati,da un correre all'impazzata tra dire e fare e scrivere ,pensare di scrivere.
Devo lasciare andare una donna...
se esisterà un vero peccato che sia oltre la lussuria, o il tradire credo sia il non lasciare andare una donna sapendo che non si può darle altro che dolore.
Effimero piacere per me, certo, ma egoistico come mai e niente.
E ora ,se ci penso è perchè di fondo ho già deciso,e sarebbe,sarà ,la prima volta, non ho mai amato mai abbastanza per soffrire un distacco, sempre e comunque dettato dall'altra parte,e io semplicemente dire, va bene .
Un'ignavia che ha adirato ma che per coerenza e sincerità non ho mai cercato di nascondere.
La stessa assenza di batticuore che c'è adesso, che riconosco ,perchè abituale e assuefatta di me e con me.
Fa caldo ancora, le braccia spalmate sulla scrivania con questi pensieri che devo cercare di ordinare per farne un appunto su un blog che è solo per me , tranne certi occhi , o labbra che mi chiedo solo quanto resteranno, che spero spariscano se dovessero giudicare .
Un blog di dentro ,di viscere , uno dei tanti direbbe, ha detto, del quale sa ,ma che non potrei mai rendere pubblico se non per chi ci capita per caso .
Non ho il coraggio quasi per niente, eppure sono stato in quattro mura per quattro giorni e ne sono uscito con la testa intera, sbuffando come un toro ,coi nervi tesi,un cuore a mille e le dita sporche di un inchiostro nero che non andrà più via.
Eppure mi manca il coraggio per dirle ciao, e ho capito ,da non poco, che il coraggio non ha costanza, il coraggio è variabile,il coraggio è quello che fai quando non calcoli le conseguenze, perchè si direbbe di atto di coraggio , circoscritto e calcolato.
il coraggio di dire :"non ho il coraggio" è codardia.